Essere genitori è uno dei compiti più difficili da svolgere. Eppure, non esiste una scuola per diventare bravi genitori, nessuno ce lo insegna. Esistono sicuramente diversi stili, ovvero modi differenti di essere genitori, che determinano vari comportamenti e modi di relazionarsi con i propri figli, di rispondere alle loro esigenze. Attraverso il proprio modo di essere genitori si esprimono gradi diversi di tolleranza, affettività, indipendenza. Non esiste un modo univoco di essere genitori, ciascuno adotta il proprio, anche in funzione del contesto culturale e storico in cui vive.
In psicologia, diversi autori hanno cercato di descrivere i principali stili genitoriali. Le ricerche poi, si sono soprattutto focalizzate sul cercare di capire quali effetti, i vari stili genitoriali hanno sullo sviluppo del bambino.
Secondo la psicologa dello sviluppo Diana Baumrind, esistono diversi stili genitoriali, in cui il più efficace è quello che promuove nel figlio le caratteristiche che gli consentono il miglior adattamento al contesto culturale nel quale si trova. Per l’autrice, a determinare uno stile genitoriale intervengono diverse dimensioni: il grado di controllo sul comportamento del bambino, l’effettività, le premure, il grado di coinvolgimento anche emotivo nella relazione con il figlio, il grado di maturità che ci sia aspetta da lui, la chiarezza nella comunicazione. Sulla base di queste caratteristiche esistono fondamentalmente tre tipi di genitore.
Il genitore autoritario è quel genitore che si aspetta dal figlio una rigida aderenza alle regole, impone molte restrizioni, non esita a impartire punizioni e non sembra coinvolgersi emotivamente nella relazione con il figlio. Allo stesso modo non sembra promuovere né interessarsi alla comunicazione e alla condivisione emotiva con il proprio figlio. Scarsamente attento ai bisogni affettivi ed emotivi del proprio bambino, il genitore autoritario sembra maggiormente orientato alla disciplina e ad uno stile fondamentalmente rigido e distaccato.
Il genitore permissivo promuove le iniziative e la capacità di decisione del bambino, tuttavia senza esercitare alcun tipo di controllo e contenimento attraverso regole e proibizioni. È sicuramente coinvolto emotivamente nella relazione con il proprio figlio, è caloroso e di supporto, ma tende a non dare limiti al comportamento del bambino e cede a qualunque sua richiesta.
Il genitore autorevole è colui in grado di mantenere il corretto equilibrio tra uno stile genitoriale orientato alle regole e alla disciplina, ma allo stesso tempo incline ad ascoltare i desideri del bambino, ad assecondarne le sue inclinazioni e capace di offrire supporto e sostegno anche dal punto di vista emotivo. L’obbedienza non è indotta attraverso la forza e la prevaricazione, al contrario viene negoziata attraverso una comunicazione libera con il figlio. Il genitore autorevole è capace di stimolare un atteggiamento responsabile, maturo e giudizioso da parte del bambino.
Ovviamente esiste una relazione tra lo stile genitoriale adottato dal genitore e lo sviluppo del bambino.
Studi condotti a riguardo sono perlopiù unanimi nel ritenere che uno stile genitoriale autorevole è quello che promuove un maggior grado di indipendenza, fiducia, equilibrio e autocontrollo nel bambino lungo l’arco della sua crescita.
Ecco allora qualche pratico consiglio da seguire nel difficile compito di essere un buon genitore.
- Siate disponibili ad entrare in contatto con vostro figlio, non soltanto da un punto di vista fisico, favorendo il contatto e la vicinanza ma anche dal punto di vista emotivo, favorendo la comunicazione e la condivisione delle emozioni. Raccontate come vi sentite, ciò che provate e favorite in vostro figlio lo stesso tipo di comunicazione. Chiedete loro come stanno, cosa provano, pur senza insistere. Nel momento in cui sanno di poter contare su di voi, saranno i primi a volervi parlare, ma se invece si sentiranno costretti a farlo, questo li allontanerà.
- Incoraggiate i vostri figli a comunicarvi i loro desideri, le loro inclinazioni, ma anche i loro dubbi e le loro paure. Questo li farà sentire riconosciuti ed ascoltati. Ascoltare le loro richieste non significa per forza accoglierle in maniera indiscriminata, ma farà sentire loro ingaggiati in un rapporto di fiducia reciproca.
- Date loro delle regole. Le regole sono come paletti che servono a determinare un campo d’azione, i cosiddetti confini all’interno dei quali i vostri figli dovranno imparare a stare. Devono essere regole il più possibile chiare, e soprattutto stabili nel tempo.
- Siate sensibili calorosi ed affettuosi, senza aver paura di “viziare” i vostri figli.
- Non giudicateli.
Dott.ssa Anna Guerrini
Psicologa