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Il rientro a lavoro dopo la maternità

15 Luglio 2021

Care mamme e lavoratrici, dopo mesi trascorsi tra le mura domestiche ad accudire il proprio bambino tra pannolini e pappe, lunghe passeggiate, pianti e storie da raccontare, bussa alla porta il momento del rientro a lavoro. Per alcune può essere vissuto come un miracolo dal cielo, un’occasione per ritrovare se stesse al di fuori delle mura domestiche e riconnettersi con la parte di sé più dedita al lavoro alla propria realizzazione professionale. Per altre invece il rientro a lavoro può rappresentare la rottura di un idillio, un dovere scomodo che non può attendere.

A prescindere da quale sia il vostro vissuto, sia che si tratti di una scelta, di una necessità o di entrambe le cose, il momento del rientro a lavoro dopo il periodo della maternità è senza dubbio un momento delicato pieno di emozioni, vissuti, stati d’animo spesso ambivalenti e che richiede una certa flessibilità per abbandonare le prime routine stabilite con il vostro bambino e costruirne di altre. Il tutto nel pieno rispetto dei tempi, sia vostri, che del vostro bambino e anche i tempi del lavoro stesso. Tuttavia, con una buona organizzazione, dell’aiuto e tanta forza, sarà possibile gestire al meglio questo momento. Vediamo insieme come.

Sono molte le mamme che al momento del rientro a lavoro dopo la maternità vivono con un forte senso di colpa il distacco dal proprio bambino, come se lo stessero abbandonando, e non si sentono, pertanto, delle buone madri. In questo possono giocare un ruolo importante le aspettative e le rappresentazioni sociali che pesano sul ruolo di madre, nella società attuale. Può accadere infatti che vi siano madri che amano il proprio lavoro e sono contente di rientrare a lavoro e per questo vengono viste come mamme poco dedite al proprio bambino. Oppure donne che vorrebbero dedicarsi completamente al proprio ruolo di madre ma che finiscono per essere viste come donne non realizzate e poco ambiziose. La realtà e che nessuno meglio di voi sa che cosa sia meglio per voi stesse e per la nostra vita e la cosa più importante non è aderire alle aspettative altrui, ma ascoltarsi e fare ciò che fa stare meglio. È bene ricordarsi sempre che persone felici possono essere anche genitori felici che a loro volta crescono bambini felici. E un genitore ha tutto il diritto di restare in pieno contatto con la parte di sé che spinge per una realizzazione personale e professionale oltre che genitoriale. Liberarsi dal senso di colpa è il primo passo per svolgere al meglio il proprio ruolo, certi di trovare sicuramente la miglior organizzazione possibile per continuare ad esserci per il proprio bambino e dargli tutto ciò di cui ha bisogno.

Il dono dell’ubiquità non appartiene a questo mondo. Pensare di riuscire a cavarsela da soli quando gli impegni e le incombenze si fanno via via sempre più fitti, soprattutto quando si tratta di conciliare lavoro e famiglia è controproducente. Iniziare a delegare e richiedere, ma soprattutto accettare, l’aiuto da parte di persone fidate può fare la differenza. Nessuno dice di lasciare il proprio bambino nelle mani di sconosciuti, ma affidarlo ad una persona di cui vi fidate, può essere un buon aiuto. Non esiste l’organizzazione perfetta, ma solo quella più congeniale a ciascuno di voi. Che siano i nonni, persone care o una baby-sitter ad occuparsi di vostro figlio, la cosa importante è che vi sentiate sereni nell’affidare a questa persona il vostro bambino per il tempo in cui voi non sarete con lui. Essere certi di sapere che vostro figlio è al sicuro vi consentirà di dedicarvi ad altro. 

Ristrutturare il prima possibile una nuova routine è importante tanto per voi quanto per il vostro bambino. Anche in questo caso non esiste la routine perfetta, ma solo quella più congeniale alla vostra famiglia, sulla base dei tempi e degli impegni di ciascuno.  Tempi, ritmi e abitudini sono fondamentali affinchè il vostro bambino si senta al sicuro e possa ritrovare quelle certezze di cui ha bisogno anche quando la mamma non c’è.

Infine, come spesso diciamo, anche in questo caso è tutta una questione di flessibilità, apertura al cambiamento e accettazione degli imprevisti. Non sarà facile conciliare i vari impegni, il tutto sarà reso difficile dagli imprevisti che condiscono sempre un po’ le nostre giornate. Potrà accadere che farete tardi, non fatevi prendere dal panico per questo. Diventerete brave a organizzarvi in modo tale da contemplare l’ipotesi di un imprevisto che vi potrà far saltare i piani. E anche in questo caso farete tesoro delle esperienze, imparando strada facendo.  

Dott.ssa Anna Guerrini

Psicologa