I bambini imparano a regolare le proprie emozioni nella relazione con l’adulto. Per questo, in quanto genitori, è importante essere consapevoli di come rispondere in maniera congrua alle espressioni emotive dei propri figli al fine di favorire un adeguato sviluppo emotivo.
La regolazione delle emozioni è un’abilità complessa che permette all’individuo di riconoscere, comprendere, esprimere e modulare gli stati emotivi in maniera adattiva, in risposta a stimoli significativi provenienti dall’ambiente. Nonostante sia un’abilità innata, la capacità di regolare le emozioni è profondamente influenzata dalle prime interazioni del bambino nel proprio contesto di sviluppo. Esse, se funzionali, permettono la strutturazione di processi di regolazione emotiva funzionali ed efficaci. Al contrario, scambi interattivi disfunzionali sin dai primi anni di vita possono portare a strutturare strategie disfunzionali di regolazione emotiva.
Una delle prime abilità di regolazione emotiva riguarda la capacità di saper percepire, riconoscere e dare un nome alle proprie le proprie emozioni che, parallelamente allo sviluppo del linguaggio, permette di acquisire maggiore consapevolezza di sé e del proprio mondo interno.
Spesso i bambini piccoli non sanno riconoscere le proprie emozioni, o provano emozioni molto intense e hanno bisogno dell’aiuto degli adulti per loro significativi per riuscire ad attribuirgli un significato. I genitori, pertanto, possono rispondere in modo funzionale alle espressioni emotive dei in modo da sostenere lo sviluppo delle capacità di regolazione emotiva.
Un primo elemento importante è quello di prestare attenzione allo stato emotivo del proprio bambino, ponendosi sempre in un atteggiamento di ascolto e di accettazione oltre che di rispecchiamento delle emozioni dell’altro. In questo modo il bambino si sentirà riconosciuto e imparerà che le sue emozioni sono riconosciute, hanno un senso, hanno un’importanza e anche se alcune volte sono difficili e fanno stare male, si possono comunque affrontare.
I genitori possono indagare le emozioni del proprio bambino, incoraggiandoli a raccontare non solo gli eventi che vivono ma anche come si sono sentiti in determinati momenti.
I genitori, inoltre, possono aiutare il bambino a trovare modi funzionali di sfogare le proprie emozioni, ad esempio attraverso il gioco, lo sport, l’uso di strumenti musicali o altre attività espressive e creative. In questo modo egli imparerà a notare, nominare e comprendere le sue emozioni nel momento in cui si manifestano e a usare le emozioni come opportunità di conoscersi e comprendere di più gli altri. Apprenderà poi che le emozioni possono essere modulate nella loro intensità ed abbassare in modo funzionale livelli emotivi intensi.
Ciò che invece sarebbe opportuno non fare, come genitori, è limitare, invalidare, disconoscere o reprimere le emozioni del figlio oppure rispondervi con urla, punizioni o intimidazioni. Tali reazioni finirebbero per inibire le espressioni emotive del figlio che non si sentirà riconosciuto per ciò che sta provando.
Dott.ssa Anna Guerrini
Psicologa